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Carige, un racconto di ispirazione pentaleghista sulla differenza tra il dire e il fare

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di G.G. #Genova twitter@gaiaitaliacomlo #Carige

 

Dunque vediamo un po’. Rubacchiando dei numeri qua e là si evince che Banca Carige dopo avere raccolto perdite nel corso dell’anno pari all’80% del valore delle sue azioni, il 27 dicembre è riuscite a perdere ulteriormente. Un’azione valeva il 13 marzo del 2018 qualcosa come 0,0095 euro: oggi ne vale 0,0014 e la sua capitalizzazione si è ridotta da 460 milioni di euro a 71 milioni: la seconda banca d’Italia per anzianità vale, ad oggi, quanto una startup.  Ci sono ragioni per inquietarsi, ma da Roma tutto tace, anche perché Bucci ed il suo segretario di partito, anche inquilino pro-tempore del Viminale nonché vicepresidente del Consiglio pro-tempore, non si vedono di buon occhio.

Non abbiamo scritto che le due cose vadano in coppia come certe passeggiatrici. E nemmeno lo scriveremo.

La vigilanza della Banca centrale Europea non è stata a dormire e subito si è fatta sentire. Dovrebbero essere Unione Europea, Banca d’Italia e ministero dell’Economia ad occuparsi della faccenduola. Lo scrive Il Foglio.

Basterà aumentare il capitale e tutto sarà a posto, direte voi. Non quando l’aumento di capitale salta in aria e i piccoli azionisti, sono sempre i piccoli azionisti a rimetterci, non hanno altra via che scrivere al presidente del Consiglio telecomandato e a quel grand’uomo di Sergio Mattarella invocando una soluzione per una crisi che colpisce proprio Genova, terra natía del Guitto Malvagio che ha dato vita all’orrido serpente a più teste noto come pentaleghismo. I piccoli azionisti sembrano essere quegli appartenenti al popolino che appludiva fino a spellarsi le mani, le finzioni di Di Maio e Salvini sotto il ponte Morandi crollato, nei giorni della tragedia.

Ricorderete in quei giorni un Salvini così affranto da dover immortalare il momento in un selfie ad imperitura (e sciagurata) memoria.

E così proprio dal settore bancario che pareva essersi rimesso in sesto da relativamente poco tempo arrivano i guai peggiori: grazie alle spericolate manovre dei figlioli di Putin al governo che si sono fatti beffe dello spread (rilevazioni Unimpresa) la capitalizzazione della Banche italiane si è ridotta del 50%; la situazione ha spalancato le porte all’arrembaggio di nuovi investitori, tra loro anche alcuni filibustieri. Perché nonostante le apparenze ci sono filibustieri dappertutto non soltanto nelle congreghe che sono contrarie al pentaleghismo.

Pare che da Roma giunga solo silenzio: del resto l’impegno tra selfie, foto con pregiudicati ultras del Milan, interpretazioni delle leggi che essi stesso hanno scritto senza capirle, apparizioni televisive costanti e vasetti di Nutella da esibire il giorno di un terremoto, rende impossibile occuparsi anche di un settore che ha perso 35 miliardi su una capitalizzazione di 120. Col 2020 in arrivo che chiederà loro conto delle porcate contenute nell’assurda legge di Bilancio che stanga i poveri e taglia le pensioni riuscendo persino a fare peggio di quanto fecero gli odiati Monti e Fornero, staranno cercando l’ennesimo colpevole.

 





 

(28 dicembre 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

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