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“Cavo e Toti escano dalla bolla della loro propaganda: che l’economia ligure sia fragile lo dicono tutti, dai sindacati a Confindustria”

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“Che gli indicatori dell’economia ligure siano fragili, e che si rischiano mesi di ‘acque agitate’ lo dicono tutti, da Confindustria alle organizzazioni sindacali. Tranne l’Onorevole Cavo e Toti. Basterebbe saperli leggere i dati, tutti, e uscire dal disco rotto della propaganda che la destra si racconta per convincersi che vada tutto bene”, dichiara il capogruppo del PD in Regione Liguria Luca Garibaldi.

“Troppo distratta dalla foga polemica quotidiana contro Orlando, magari Cavo,  autoproclamatasi neo esperta di politiche industriali, non ha letto i report di Confindustria Genova in cui si evidenza il calo della produzione industriale (-1,4%), per il secondo semestre di fila, il fatturato italiano (-2,9%) ed estero (0,6%), al netto dei buoni risultati della cantieristica. Toti ha pure sostenuto che la responsabilità di questi numeri sia degli imprenditori “un po’ pigri”.

L’Onorevole Cavo immagino non abbia neppure letto i dati diffusi dall’ISTAT e dalle organizzazioni sindacali per cui anche di fronte ad una crescita dell’occupazione, vi sia una crescita della povertà. Sono 366mila le persone in condizioni di rischio povertà (24,5%), quasi uno su quattro, e le famiglie che vivono in condizioni di “povertà lavorativa” sono cresciute dal 9,1% all’11,6%, o che circa 76mila persone – lavorano con contratti a meno di 9 euro l’ora. Eppure è stata lungamente assessora alle politiche sociali e alla formazione professionale, e dovrebbe conoscere questi dati.

Nonostante ora si dipinga come principale paladina delle crisi industriali, con il tratto di modestia che la contraddistingue, ricordo solo che per il passato, dal 2015 a oggi, da esponente di primo piano delle Giunte Toti, Cavo ha seguito pienamente la linea di totale disinteresse alla politica industriale della destra: una Giunta che è stata spettatrice delle grandi crisi industriali, da Ilva a Piaggio, da Funivie ad Ansaldo. Non si ricorda alcuna iniziativa politica di Toti per rafforzare la nostra presenza industriale, ma solo un agire di rimessa. Di azioni della Cavo, nessuna.

Ci si ricorda invece, che il penultimo assessore alle attività produttive, collega dell’On.Cavo, peraltro, chiamato per anni ad occuparsi del futuro di Ansaldo Energia, abbia scelto di dimettersi e di costruirsi un suo futuro in Ansaldo Energia, lasciando ad altri la risoluzione della partita e per mesi i tavoli di crisi industriali senza interlocutori. Non è obbligatorio, ma sarebbe fortemente consigliato conoscere quello di cui si parla prima di impartire lezioni di economia ad altri. E magari di uscire dalla bolla della propaganda, e cominciare a leggere la realtà di una regione che, dopo anni di narrazione della destra, ha gravi e profonde criticità, e rischia di essere sempre più povera, più divisa, più diseguale”, conclude Garibaldi.

 

(22 febbraio 2024)

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