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Giovanni Toti: “…ieri 25 decessi in Liguria… pazienti molto anziani… non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese”. Poi rettifica

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di Daniele Santi #Covid19 twitter@genovanewsgaia #Politica

 

Il presidente della Liguria Giovanni Toti ha commesso un errore comunicativo clamoroso, che lo ha messo sulla graticola. Come merita. Un tweet gravissimo, che potete leggere di seeguito, reso ancora più grave da quello che segue dove Giovanni Toti incolpa i social manager come se questi non si muovessero agli ordini di chi li paga.

Giovanni Toti ha lanciato il suo tweet con leggerezza, rettifiche comprese, una leggerezza che non gli viene certo da disprezzo per gli anziani ultrasettantenni (Toti è nato nel 1968, ed è assai più vicino ai 70 che ai 20 anni), né dall’odio verso la terza età. Questa leggerezza insopportabile gli è suggerita direttamente dalla sua cultura politica, ed è la cosa peggiore che può capitargli.

Utilizzare la sua formazione politica di uomo di destra cieco-liberista, la sua formazione strettamente berlusconiana recentemente condita dalla virata filo-leghista in occasione della fondazione del suo movimento “Cambiamo!” (in peggio?) con il quale ha riconquistato la poltrona di Governatore così da dare libero sfogo alla sua capacità oratoria e al suo rapido pensierare.
Così rapido che addirittura gliene sfugge il controllo.

 

Dunque Giovanni Toti non voleva scrivere quello che ha scritto, ma riesce molto difficile credergli: perché la boutade incontrollata può uscirti di bocca dopo un comizio o una riunione di ore dove hai accumulato tensione, ma un tweet è frutto di una elaborazione, ad avere ala capacità di elaborazione, naturalmente, e la sua pubblicazione non può essere ascritta ad un generico errore del “social manager” che lo avrebbe “malamente estrapolato da un concetto più ampio” del quale concetto non v’è notizia.

Se poi alla lunga serie di tweet che nulla dicono, se non esprimere vaghi concetti e possibili vaghissime soluzioni alle quali Toti non darà seguito perché conflittive tra loro, si aggiunge un altro post con foto che al computer vede Toti e non il famigerato ” social manager” ci si chiede di cosa stiamo parlando.

 

E proprio mentre Toti scriveva ciò che scriveva, a Roma la conferenza delle Regioni e il Governo discutevano proprio la chiusura degli spostamenti tra Regioni (è facile intuire che gli spostamenti per lavoro non saranno bloccati, ma il Dpcm prossimo venturo sarà più chiaro), dunque si ha l’impressione che dal profilo Twitter di Giovanni toti continui una campagna elettorale che si è già chiusa con la sua vittoria nel settembre scorso.

Certo ora gli tocca governare ed avere addirittura tra i piedi “pazienti molto anziani non indispensabili allo sforzo produttivo del Paese”. Ma a Toti non manca la consapevolezza, così nella tarda serata del 1 novembre, fa giungere alle redazioni un comunicato stampa con il quale, a salvo dai suoi maldestri social manager, fa chiarezza sulla questione. O almeno ci prova.

Oggi un tweet mal scritto e male interpretato ha suscitato una polemica, quando diceva una cosa abbastanza banale: visto che il 95% dei decessi e degli ospedalizzati con sintomi gravi per Covid è nella fascia di età sopra i 75 anni perché non proteggere questi cittadini più fragili e permettere al resto del mondo di continuare con le loro attività? E’ questo che ho suggerito oggi al governo nel corso della video conferenza tra le regioni e l’esecutivo in vista del nuovo dpcm che deciderà ulteriori misure di contenimento del virus. Prima di assumere iniziative molto dolorose che andranno a intaccare interi settori dell’economia e i lavoratori, per ridurre la diffusione del virus mi sono permesso di dire che ritengo opportuno di proteggere le persone più fragili, cioè gli anziani e fare in modo che le attività possano andare avanti e vivere. Credo che questo sia l’approccio più giusto, tanto più quando si discute di chiudere le scuole, le attività produttive, lo sport, luoghi dove normalmente vanno le persone più refrattarie al Covid.
Non mi pare che tutto questo ragionamento più ampio possa essere archiviato con una frase estrapolata e mal scritta. Sbagliata. Credo che la politica debba interrogarsi, soprattutto alla vigilia di altre scelte dolorose. Perché il tema è anche che tante persone dovranno chiudere la loro attività e qualche ragazzo non andrà più a scuola e molti che hanno perso il lavoro avranno ulteriori danni; mentre non ci si concentra sulla protezione verso coloro che affollano i nostri ospedali. Questo si chiama attenzione verso le categorie più fragili, i malati, gli anziani pluri-patologici. Se qualcuno sceglierà di chiudere i negozi, le aule o le attività imprenditoriali dove si produce benessere per tanti lavoratori e non considerare la vera emergenza dei nostri ospedali si dovrà assumere la responsabilità. Proprio perché nessuno sottovaluta i nonni che suppliscono al welfare mancante in questo paese, sarebbe giusto proteggerli invece di pasticciare con soluzioni che riguardano tutti indistintamente.

 

 

(1 novembre 2020)

©gaiaitalia.com 2020 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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