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Picasso a Genova, il nostro Emilio Campanella ci racconta la mostra

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di Emilio Campanella #Genova twitter@gaiaitaliacomlo #Picasso

 

 

Quest’anno, in Italia, sono state presenti quattro importanti esposizioni dedicate a Pablo Picasso, tutte sotto l’egida del Museo Picasso di Parigi, e facenti parte di un unico progetto intitolato: Picasso Méditerranée. Oltre a quella genovese, a Napoli, Picasso e Napoli, Parade, conclusasi nel luglio scorso, mentre il famoso sipario è ora esposto nel salone affrescato da Pietro da Cortona a Palazzo Barberini, sino al 21 Gennaio 2018; sempre a Roma Picasso fra Cubismo e Neoclassicismo: 1915-1925, fino al 21 gennaio 2018; a Venezia: quest’ultima, ospitata dalla Collezione Peggy Guggenheim, (Picasso sulla spiaggia, curata da Luca Massimo Barbero, ed aperta fino al 7 Gennaio) e di cui ho parlato precedentemente. La scelta espositiva genovese, a cura di Coline Zellal, responsabile anche del bel catalogo pubblicato da Skira, fa un lungo excursus, inevitabilmente, data la lunghissima, fortunatissima carriera dell’artista.

Con intelligenza si divide ed alterna fra scelte tematiche e cronologiche. Quello che si apprezza è l’amplissima scelta iconografica di notorie immagini, di un pittore che si è sempre molto abilmente messo in scena, ed è stato coccolato da grandi fotografi, come anche da importanti registi cinematografici. Le sezioni della mostra sono agili e “leggere”…spunti, osservazioni, suggerimenti per stimolare i visitatori. Ho avuto occasione di vedere la mostra in un sabato di ponte, mentre la città impazzava per i primi acquisti natalizi; nell’appartamento del Doge, un bel numero di persone attente, in ascolto delle loro audioguide ed anche senza, e pure un buon numero di bambini con genitori intelligenti che a pochi anni li portano a vedere Picasso, pittore adattissimo all’infanzia con le sue ardite visioni dei volti, le reinvenzioni dei corpi, le concezioni spaziali “stravolte”. Fra i molti ho visto una bella bimba bionda, attorno ai nove anni, attentissima, osservare lungamente i quadri, e passare da l’uno all’altro con la stessa profonda concentrazione; soprattutto nella sala-galleria di ritratti di meravigliose donne con incredibili copricapi, ma anche di fronte ai due bellissimi di Dora Maar del 1937, a quelli di Marie Thérèse, con e senza cappello, sempre dello stesso anno. Indimenticabile la sala dedicata alle bagnanti, e qui i bimbi vivaci e rispettosi, scorrazzavano osservando di tanto in tanto quelle strane forme, così vicine ai disegni della loro età.

Altra sala irrinunciabile, quella dedicata ai d’après di Manet, e che dire di quella dedicata a Picasso e l’infanzia, Picasso ed i bambini, Picasso ed i suoi bambini, Picasso ed i suoi figli che disegnano nell’atelier con lui. Una scelta di meno di cinquanta opere, ma decisamente determinanti e sicuramente memorabili per un primo incontro con il grande spagnolo.

Per parte mia trovo assolutamente indimenticabili i due cartoni ritagliati semi-tridimensionali del 6 agosto 1962: Colazione sull’erba; Donna seduta e Colazione sull’erba; Uomo seduto appoggiato sul gomito. Della sorprendente scelta di paesaggi mi soffermo su: La Baie de Cannes, 19 aprile-9 giugno 1958.

Picasso, Capolavori dal Museo Picasso di Parigi. Genova, Palazzo Ducale, Appartamento del Doge, chiude il 6 maggio 2018.

 




(18 dicembre 2017)

©gaiaitalia.com 2017 – diritti riservati, riproduzione vietata

 




 

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