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I giudici del Riesame di Genova si sono riservati la decisione sul sequestro dei fondi della Lega. La notizia è stata data alla stampa dal legale del partito di Bossi e Salvini, quel Bossi già condannato in via definitiva che lo scorso 4 marzo è stato eletto Senatore e continua a percepire il suo stipendio con soldi pubblici e l’altro, che non è coinvolto nell’inchiesta, attuale ministro dell’Interno.
Secondo quanto riporta Repubblica, che ha raccolto l’informazione nella mattinata di oggi 5 settembre, la decisione potrebbe slittare al 6 settembre. Ci riferiamo alla decisione sul sequestro, legato alla condanna del senatore Umberto Bossi di cui sopra, dell’ex tesoriere Francesco Belsito e di tre ex revisori contabili del Carroccio per la truffa alla Stato sui rimborsi elettorali dal 2008 al 2010, una somma stimata in 49 milioni, quella della quale Salvini non parla mai ed i suoi sodali di contratto [sic] di governo nemmeno.
Mentre i milioni sequestrati alla Lega sono per il momento 3 e una sentenza sfavorevole porterebbe alla scomparsa del partito che non avrebbe più fondi, gli avvocati del Carroccio hanno tirato fuori il coniglio dal cilindro sotto forma di una lista di cittadini che hanno dato un contributo alle casse del partito per dimostrare che i soldi a disposizione attualmente non sono frutto del vecchio finanziamento pubblico ma del nuovo corso del partito e servono, anzi servirebbero, “al partito di perseguire le finalità democratiche del Paese”, finalità democratiche che comprendono fornire informazioni sulla vita politica italiana al partito di Putin con il quale Salvini ha firmato un accordo in tal senso…
Ogni ulteriore informazione che giungerà sull’argomento andrà ad aggiornare questa notizia.
(5 settembre 2018)
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