di G.G. #Politica twitter@genovanewsgaia #Lopinione
Non una “punizione esemplare” come suggeriva la propaganda da blog delle stelle, ma piuttosto una sorta di agevole buonuscita miliardaria. Lo scrive il quotidiano ligure Genova24, in un articolo pubblicato il 3 settembre.
Secondo l’articolo l’accordo che prevede l’uscita di Benetton dal controllo di Autostrade per l’Italia e il subentro dello Stato per tramite di Cassa depositi e prestiti potrebbe essere in realtà estremamente vantaggioso per i Benetton al di là, molto al di là, delle dichiarazioni di guerra propagandistiche di Toninelli, della sua parte a 5 Stelle e di tutte le dichiarazioni ululate alla luna dopo la tragedia del ponte crollato.
La soluzione descritta dal quotidiano è la seguente:
Atlantia dovrebbe procedere con uno scorporo tra il 70% e l’88% della azioni Aspi (88% è la totalità del pacchetto in possesso ad Atlantia), Aspi che sarebbe quotata in borsa attraverso una nuova società creata ad hoc, con un successivo aumento di capitale iniziale di 6 miliardi. Operazione che farebbe entrare nell’azionariato Cdp, e permetterebbe di acquisire l’eventuale rimanenza dell’azionariato Aspi posseduta da Atlantia. Edizione, la holding della famiglia Benetton che controlla il 30% di Atlantia, da questa operazione potrebbe quindi incassare quasi due miliardi dalla vendita indiretta della partecipazione di Aspi, il cui valore in questi giorni è stato valutato in 11 miliardi di euro. L’aumento di capitale, finanziato dai soldi pubblici, permetterebbe di colmare anche il debito di Autostrade, che sarebbe riversato nella nuova compagnia e che ammonta a circa 4 miliardi, maturato in questi anni, e acuito negli ultimi mesi con la “bastonata” ai trasporti del lockdown. Questo senza contare che nei prossimi anni dovrà essere messa in campo una poderosa stagione di manutenzioni straordinarie che secondo alcune stime potrebbe pesare circa 14 miliardi. Che dovrà sborsare la nuova società, a trazione pubblica, insieme ai soci tedeschi di Allianz e ai cinesi di Silk Road (leggi governo cinese), che si dividono il resto del pacchetto azionario di Aspi (… continua)…
E’ tradizione italiana lanciare parole di fuoco negli immediati post-qualsiasi cosa perché gli italiani si accendono alle parole di fuoco, così che sbollito il calore ai piani alti si possa fare ciò che si vuole, tanto nessun connazionale si prenderà mai la briga di andare a vedere come funzionano le cose sul serio. Agli italiani basta incazzarsi, gridare contro un colpevole e maledire qualcuno per le sue massime colpe… trovato il colpevole tornano a fregarsene come prima, salvo lamentarsi che vengono buttati i soldi pubblici. Che sono i nostri. Con tanti cordiali saluti all’ex ministro Toninelli e alle eterne [sic] promesse dei 5 Stelle.
(4 settembre 2020)
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