di Redazione #Vernazza twitter@genovanewsgaia #Omofobia
Davvero non si rendono conto di ciò che scrivono? Il sospetto è legittimo e viene confermato – non è umano che non si rendano conto di ciò che scrivono – leggendo l’articolo che parla dell’aggressione a Vernazza di una coppia di ragazzi che si è data un bacio in stazione (non baci ed effusioni, oh inconsapevoli!, un bacio. Uno. Punto) ed è stata puntualmente aggredita dagli omofobi di turno.
L’autrice dell’articolo, evidentemente devastata dal piacere di poter scrivere e di ritenere di scrivere in maniera egregia, si è poi lasciata sfuggire l’espressione-contraddizione in termini “un’aggressione non violenta”. [sic]
Dice la Treccani on-line dell’espressione “aggressione”:
aggressione /ag:re’s:jone/ s. f. [dal lat. aggressio -onis, der. di aggrĕdi “aggredire”]. – [azione violenta nei confronti di qualcuno] ≈ assalto, attacco, violenza. ‖ prepotenza, prevaricazione, soperchieria, sopruso, vessazione.
Ora la geniale pennivendola ci dirà come, dove e perché ha partorito la straordinaria ed innovativa espressione “aggressione non violenta” e a che pro. Forse sotto dettatura? Forse ha ritenuto che un solo cazzotto si una mandibola non costituisca aggressione? Non sappiamo. E’ sicura che se la coppia aggredita fosse stata una coppia etero non si sarebbe usata l’espressione “assurda aggressione in stazione”?
Fa un po’ pena vedere poi che si è rincarata la dose scrivendo che il giovane che ha ricevuto “un pugno se l’è cavata con poco”. Volevo chiedere alla gentile signora se, mentre scriveva, la frase “sono sempre i migliori quelli che se ne vanno” era già stata detta.
Sappiate quindi che da oggi pestare due ragazzi o ragazze che si baciano può essere definita “un’aggressione non violenta”. Parola (stampata) di articolo del Secolo XIX. Insomma dopo l’eterofobia le aggressione non violente. Una vergogna di paese.
(3 luglio 2020)
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