di Daniele Santi
E’ cominciata la rincorsa alla Grande Insalatiera di Centro che Giovanni Toti, da buongustaio, sta cercando di mettere insieme provocando la ire di Berlusconi che come inguardabile apparizione si presenta con trucco e parrucco in video per dire (non dice altro dal 1992) “Il centro siamo noi, è Forza Italia” (e abbiamo sdoganato tutti i fascismi possibili, ma questo si è dimenticato di dirlo).
La nuova accozzaglia è a base di ci sono più partiti che elettori, come certi ristoranti dove ci sono più piatti che clienti (e vuol sempre dire qualcosa) e Renzi si tiene saggiamente alla larga mentre alla chiamata di Toti, che non può certo vantare risultati personali eclatanti alle ultime elezioni e le cui proposte politiche sembrano appetibili ai più quanto una fiorentina al sangue a un vegetariano. Vanno a dare un’occhiata proprio tutti, da Di Maio a Mastella (viene da piangere) con il solo Calenda che non si smentisce e rilascia un’intervista al Corriere dove ricorda, tra le altre cose e con i toni che conosciamo, cosa pensa delle nuove illuminazioni politiche del ministro degli Esteri.
“A me Di Maio proprio non interessa” dice Calenda. “Sono contento per lui che abbia visto la luce, cioè che abbia capito che tutto quello che ha fatto in questi dieci anni è sbagliato, ma in questo caso ci si assume la responsabilità e se ne traggono le conseguenze” e già che c’è parla anche al Corriere perché Toti intenda: “Un centro che è un fritto misto non ha senso”.
Eccola servita la Gande Insalatiera di Centro che Giovanni Toti la cui qualità è chiara a colpo d’occhio, senza nemmeno assaggiarla.
(10 luglio 2022)
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