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Nuovi distintivi della Polizia di Stato

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di Redazione #Genova twitter@genovanewsgaia #Polizia

 

Giovedì 11 luglio, in occasione del 167° anniversario dell’istituzione del Corpo delle Guardie di Pubblica Sicurezza, prima forza di Polizia Civile, sono stati presentanti al Signor Presidente della Repubblica e alle massime cariche istituzionali i nuovi segni di qualifica che saranno indossati da tutto il personale della Polizia di Stato, a partire dalle ore 7.00 di oggi.

La foggia dei nuovi segni distintivi di qualifica è il frutto del lavoro, realizzato in maniera autenticamente condivisa e paritaria, da una Commissione costituita da componenti istituzionali dell’Amministrazione, dalle rappresentanze sindacali e dall’autorevole esperto di araldica Michele D’Andrea. A 38 anni dall’entrata in vigore della legge 121/1981 che ha ridisegnato la nuova Polizia di Stato, rendendola unica forza a competenza generale ad ordinamento civile, i nuovi segni distintivi si svincolano dai “gradi militari” rimarcando la nuova identità di Amministrazione civile ad ordinamento speciale, rappresentando di fatto uno spartiacque nella vita della Polizia.

Ad accomunare passato e presente l’immagine dell’aquila che quest’anno compie 100 anni dalla sua prima apparizione sulle divise del Corpo della Regia Guardia di Pubblica Sicurezza, risalente al 1919, simbolo della lotta e della vittoria sul male. L’aquila, inserita nell’architettura di tutte le qualifiche, rivisitata stilisticamente con le ali spiegate, zampe divaricate, coda folta e stilizzata come il restante piumaggio, testa a sinistra ornata dalla corona murata di cinque torri, scudo sannito con il monogramma RI in petto, sottolinea il legame identitario, il coraggio e la dedizione con cui quotidianamente ciascun poliziotto difende diritti e libertà.

Da oggi sulle spalline delle divise dei poliziotti non ci saranno più stellette e nemmeno torri e greche. Compariranno infatti plinti, rombi, pentagoni e formelle dorate, tutti simboli araldici ricavati dagli oggetti della quotidianità:

  • il plinto rappresenta appunto l’elemento fondante delle costruzioni, esattamente come gli Agenti e gli Assistenti che costituiscono i sostegni dell’intera struttura della Polizia;
  • il rombo dei Sovrintendenti è simmetria ed equilibrio, ma rimanda anche a una lancia, al dinamismo temperato dall’esperienza; 
  • il pentagono dorato degli ispettori fu il primo distintivo di qualifica creato a seguito della riforma della Polizia di Stato del 1981 e continuerà anche in futuro a rappresentare il ruolo “a sviluppo direttivo”, che immette nella carriera dei funzionari;
  • la formella dorata, ornata nella faccia anteriore da una raggiera, è uno degli elementi che identificano la carriera dei funzionari. Rivisitazione di quella realizzata dallo scultore quattrocentesco Lorenzo Ghiberti, va letta come la tutela del nostro Paese quale forziere di un inestimabile patrimonio di civiltà;
  • Dalla qualifica di Commissario Capo fino a quella di Primo Dirigente, l’aquila è compresa in una lista circolare dorata dove si legge il motto della Polizia di Stato ”Sub lege libertas” che riassume ed esprime valori, virtù, tradizioni e onore della Polizia di Stato.

 

 

 

 

 

(12 luglio 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 


 





 

 

 

 

 




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