di Giovanna Di Rosa
Ecco quindi la nuova strategia politica di Salvini per la riconquista del Viminale; trattasi di appoggio esterno al Governo Meloni con tanto di dichiarazione pregnante – “Ci vuole qualcuno che torni a difendere e proteggere confini, leggi, forze dell’ordine e sicurezza in Italia” perché la guerra che non c’è tocca inventarsela mentre quella che c’è sul serio è meglio ignorarla, ché non si sa mai.
Salvini torna così sulle barricate anti-migranti perché spera di ripetere l’exploit che lo portò a fare il dj al Papeete direttamente dal Viminale dove era riuscito a svuotare il M5S dei voti di destra che erano accorsi al richiamo delle sirene salviniane, quegli stessi voti di destra che hanno abbandonato Salvini e che oggi sono andati a Meloni.
Abbiamo motivi per ritenere che Meloni non dovrebbe cadere nella trappola salviniana, ma il fervido impegno antiabortista e il dovere tenere fede a parole alle troppe parole spese (“Non toccherò la 194”, si noti) potrebbero distrarla e far succedere un patatrac. L’avevamo scritto assai prima che lo dicesse Calenda che sarebbero durati qualche battito di ciglia…
(29 settembre 2022)
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