Così mentre il Comune governa con Bucci, e Toti passa i guai che sta passando, Renzi si agita e intravvede la possibilità di lanciare altre Opa su altre forze politiche (perché dentro Italia Viva è assediato dai suoi che lo invitano caldamente a togliersi mezzo reclamando un congresso): così mentre in Comune a Genova sostiene la giunta Bucci si lancia alla caccia del sostegno a Orlando (che non gliel’ha chiesto non essendosi mai candidato ufficialmente) mettendo così a rischio anche la giunta Bucci.
Renzi continua così il suo gioco di destabilizzatore degli equilibri politici (che è quello che gli riesce meglio) sperando di trarre il meglio da ogni situazione possibile – e gliene rimangono sempre meno, dal momento che sono sempre più rari quelli che lo vogliono tra i piedi.
Oggi tocca a Orlando, domani a Bucci e dopodomani chissà a chi. Intanto tutto fa nebbia pur di evitare di confrontarsi con un partito che, dopo il tonfo delle europee, di Renzi non vuole più saperne. Parliamo di un partito fondato da Renzi, quando si dice la popolarità.
(31 luglio 2024)
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