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Il Piciocchi furioso “dopo otto anni di full immersion nel Comune”…

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di Giovanna Di Rosa

Insomma ha perso nonostante “Matteo Salvini mi è stato molto vicino”, me magari si riferisce al dopo. Al dai non è successo niente, siamo invincibili e potenti, hanno vinto i soliti poteri forti. Perché Piciocchi a Genova ha perso. Giusto per dire, mica per voti. Riferisce al Corriere, il già facente funzioni, “Ieri mi ha fatto una bella telefonata il presidente del Piemonte Alberto Cirio (a nome di Tajani)”. E alla domanda: “Nessun altro?”, la risposta è: “Nessuno. E mi dispiace”.

Perché cosa si aspettava? Gratitudine eterna? A sgomberare il campo dalle possibili pacche sulle spalle ad uso vai a quel paese, ci pensa il presidente del Senato Ignazio La Russa, l’uomo più garbato del mondo politico, il quale ha detto che è stato sbagliato il candidato. Piciocchi è un po’ risentito: “Sono sorpreso che chi non mi ha mai conosciuto dica che non ero il candidato ideale quando Fratelli d’Italia ha sostenuto con convinzione la mia candidatura fin dall’inizio e la premier ha usato nei miei confronti parole di grande stima”.

Poi una lucida analisi politica [sic] che non parte dai numeri, ma dal rammarico: “Sarebbero bastati due punti in più dai partiti, FdI in primis, per andare al ballottaggio…”. Mica si può dire che la campagna elettorale a base di tentativi di discredito dell’avversaria, anziché fare proposte sensate, è stata totalmente sbagliata. Metti che poi gli diano altre colpe oltre a quelle che gli danno già. Poi l’affondo: “Gli avversari sono riusciti a schierare un’armata mai così larga e, soprattutto, capace di non mostrare mai divisioni. All’esterno sono riusciti a dare un’immagine di compattezza. Poi vedremo…”.

Manca di fantasia l’ex facente funzioni: dice esattamente ciò che le opposizioni che hanno vinto a Genova dicono del governo che ha perso a Genova. Poi Piciocchi affonda la lama e insinua che dal “7 maggio dello scorso anno, l’inizio dell’inchiesta che ha coinvolto il presidente della Regione Giovanni Toti” si è “rotto l’incantesimo”.

Se n’è accorto. Così nel vangelo secondo Piciocchi entae il pensiero che sono stati i cittadini a non capire il trasloco di Bucci in Regione a metà mandato, perché i cittadini cieci e sordi, oltre che ritenuti muti, “hanno patito i disagi, i benefici arriveranno solo più avanti”.

E hanno persino avuto l’arroganza di votare Silvia Salis, che mancanza di gratitudine.

Ma a Piciocchi non va nemmeno così male: ha a disposizione cinque anni per incolpare la Sindaca di ciò che non ha fatto la destra. Cinque anni di opposizione possibilmente inconsistente al grido di “Salis non ha esperienza sufficiente” per convincere i genovesi che hanno fatto bene a cambiare cavallo. Se gli va bene ci riesce persino con poco sforzo.

 

 

(29 maggio 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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