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Centrosinistra all’attacco dopo la bocciatura dell’odg contro omofobia e transfobia in Regione Liguria

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“Le persone hanno il diritto di essere sé stesse. Per questo troviamo inaccettabile la posizione del centrodestra, pronta a promuovere politiche di inclusione, a patto che non riguardino l’identità di genere e negando oltretutto le discriminazioni della comunità lgbtqia+. Non abbiamo bisogno di solidarietà ipocrite, ma di lavorare insieme per i diritti”.

Così Selena Candia, capogruppo di Avs in consiglio regionale, di fronte alle condizioni poste dalla maggioranza (togliere qualsiasi riferimento alle discriminazioni legati all’identità di genere) per approvare l’ordine del giorno da lei presentato oggi in consiglio regionale (e sottoscritto da tutta l’opposizione) per chiedere un deciso impegno della giunta regionale a favore della comunità LGBTQIA+ e contro l’omofobia e transfobia.

“Tra le nostre proposte, per esempio chiediamo di promuovere politiche culturali, educative e sociali, e includerle nella proposta culturale; promuovere, con politiche giovanili, culturali, socioeducative azioni in contrasto al bullismo, includendo anche il bullismo omofobico e/o transfobico, e attivando percorsi di formazione e informazione per il personale docente, ATA, genitori e tutti i soggetti scolastici; promuovere un programma di politica di pari opportunità per la prevenzione, il contrasto e il superamento delle discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere; valutare l’opportunità di aderire alla Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, prosegue la capogruppo di AVS, Selena Candia.

“È fondamentale per le vittime di aggressioni omofobe riuscire a denunciare, con la sicurezza della tutela da parte dello Stato e senza il timore di trovarsi di fronte a istituzioni ostili e non formate per offrire il supporto necessario. Non bisogna certo far ricadere la responsabilità dell’eventuale mancata denuncia sul singolo”, aggiunge Candia.

“Da tempo è chiaro che, nel contesto politico di questa maggioranza che governa il Paese, le libertà di molti sono a rischio, in particolar modo quelle della comunità LGBTQI+. Questo viene confermato dall’incoerenza di chi, come la destra ligure, parla d’inclusione per poi, nei fatti, fare l’esatto contrario, chiedendo di togliere dall’Ordine del giorno, presentato da Avs e da noi sottoscritto, qualsiasi riferimento alle discriminazioni legate all’identità di genere. Una richiesta ipocrita e discriminatoria. Non servono vuote parole di vicinanza e solidarietà se, alla prova dei fatti, si fanno dei distinguo inutili. La tutela dei diritti e il rispetto devono essere per tutti. Porteremo l’ordine del giorno in aula e vedremo se ancora una volta si tireranno indietro”, così il capogruppo del Partito Democratico, Armando Sanna.

“Ancora una volta la posizione del centrodestra appare assente, se non addirittura ostile, quando accadono fatti del genere. Nascondere i fatti sotto la sabbia, non chiamare le cose e i fatti con il loro nome, discriminazioni e violenza legate alla identità di genere, questo è quanto purtroppo sta accadendo sempre più spesso nella nostra città e regione”, dichiara Gianni Pastorino, capogruppo della Lista Orlando.

 “Le discriminazioni nei confronti della comunità LGBTQIA+ a Genova sono iniziate quando il sindaco della sesta città d’Italia ha impedito la registrazione all’anagrafe dei bimbi di coppie omogenitoriali. Per questo temevamo che l’esito dell’Ordine del giorno fosse già scritto e in Aula oggi la destra ha dato prova della propria miopia. Una destra che ancora oggi crede che l’unica famiglia possibile sia quella del Mulino Bianco. Respingendo il documento presentato dalla collega Candia, abbiamo assistito all’ennesima brutta parentesi di questa consiliatura”, conclude Stefano Giordano, capogruppo del Movimento Cinque Stelle.

 

 

(22 gennaio 2025)

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