di Redazione Genova
Rivolta nel carcere di Marassi a Genova. Un gruppo di detenuti ha aggredito gli agenti penitenziari e si è scatenato il caos. Sul posto personale del 118, polizia e carabinieri. Un agente penitenziario è stato ricoverato in codice giallo all’ospedale Galliera. Nello stesso pronto soccorso è stato portato anche un secondo agente ferito ad un braccio.
Secondo il sindacato: “I disordini dopo una violenza sessuale”
Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria ha fornito una spiegazione di quanto accaduto attraverso una nota stampa, che riprendiamo in parte da Repubblica: “Circa 200 detenuti della seconda sezione del carcere genovese di Marassi si sono portati al piano terra e starebbero vandalizzando i locali nell’intento di regolare i conti con altri reclusi, pare 6, che nei giorni scorsi avrebbero violentato un altro detenuto, per il quale ieri sera sarebbe stato necessario l’accompagnamento presso l’ospedale cittadino per le cure del caso. La Polizia penitenziaria, già stremata nelle forze e mortificata nel morale, sta cercando con non poche difficoltà di contenere i tumulti, in attesa di rinforzi (….) segno tangibile dello stato di degrado delle carceri, che non può essere affrontato con interventi meramente repressivi, come l’introduzione del reato impossibile di rivolta, ma agendo soprattutto sulla prevenzione attraverso l’umanizzazione delle condizioni di lavoro degli operatori e della detenzione (….) La situazione è stata per ore molto grave ma ora per fortuna è rientrata (….) Non ci sono state evasioni né atti ostili contro il personale di Polizia Penitenziaria ma un violento regolamento di conti tra detenuti dopo che ieri un giovane ristretto era stato al centro di violenze da parte di altri detenuti. L’ opera di mediazione e negoziazione del personale di Polizia Penitenziaria, che ha riportato alla regione i detenuti più violenti, ha impedito che la situazione degenerasse ulteriormente e che entrassero in azione gli uomini del Corpo in reparto antisommossa”.
Sulla vicenda era intervenuta la sindaca Salis che in una nota stampa informava di avere “avviato immediatamente un canale diretto con Prefettura, Questura e le altre autorità competenti. Gli agenti della Polizia locale, insieme alle altre forze dell’ordine, sono impegnati nella messa in sicurezza della zona circostante il Carcere di Marassi, e nella chiusura di alcune strade limitrofe, a presidio della cittadinanza e del territorio”. La nota si chiudeva con un ringraziamento “per l’impegno e per l’intervento immediato le donne e gli uomini del nostro corpo della Polizia Locale e di tutte le forze dell’ordine” e espressioni di ” totale solidarietà agli agenti della Polizia penitenziaria e al personale coinvolto”.
La rivolta era scoppiata nella tarda mattinata del 4 giugno.
La nota stampa del Sindacato sottolineava inoltre la “necessità di interventi immediati da parte degli organi ministeriali e regionali dell’Amministrazione Penitenziaria, che assicurino l’ordine e la sicurezza in carcere a Marassi tutelando gli Agenti ed il personale tutto che vi presta servizio” lamentando che non siano mai “stati raccolti, nel corso del tempo, i segnali lanciati dal SAPPE sui costanti e continui focolai di tensione nelle carceri liguri, prevedendo anche la riapertura a Genova del Provveditorato regionale (…..) deve essere a Genova il centro regionale dell’Amministrazione Penitenziaria”.
(4 giugno 2025)
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