di Redazione Genova
In un’intervista rilasciata al Corriere il Sindaco di Genova Bucci pare avere tutta l’intenzione di essere ascoltato dai PM alla luce di quanto sta emergendo – quasi a titolo di pettegolezzo, parrebbe, o di chiacchiera da bar il lunedì mattina – anche sullo stesso Corriere oltre che su altri quotidiani e su frasi attribuite a Bucci che sarebbe invece state pronunciate da Giovanni Toti.
Come ad esempio la frase “che mi è stata attribuita dal vostro giornale sugli operatori che “non ci danno un cxxxo” non è mia, ma di Giovanni Toti, come risulta dall’ordinanza del giudice. Quella sui maiali a cui davo da mangiare da piccolo esprimeva lo stesso concetto spiegato da Claudio Burlando in una vostra intervista: ogni volta che si liberano nuove aree, in porto si scatena una rissa tra i pretendenti. Burlando ha origini operaie, io contadine. Ma il concetto è lo stesso”.
Poi bisogna togliersi qualche sassolino dalle scarpe. Sulla nomina dell’ad di IREN (ormai ex) Bucci dice: “Io sono quello che ci ha messo la faccia con i miei colleghi di Reggio Emilia e Torino per la nomina di Paolo Emilio Signorini al vertice di Iren. Se sono veri certi suoi comportamenti, questo è un grave tradimento della mia fiducia” e per quanto riguarda i suoi rapporti con Giovanni Toti, il sindaco di Genova è altrettanto diretto: “Ho lavorato tanto e bene con il presidente e mi auguro ancora di poter tornare a lavorare con lui. L’ho detto e lo ribadisco. Io non so nulla dei suoi rapporti con le altre persone. Ma se certe cose sono vere, è un problema. Anche per me, a livello personale”.
(13 maggio 2024)
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