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La Digos della Questura di Genova ha denunciato gli antagonisti responsabili del danneggiamento delle autovetture degli appartenenti al partito politico Casa Pound, che si erano radunati il 4 maggio, nei giardini adiacenti via Fiume, per la commemorazione di Ugo Venturini, missino ucciso durante un comizio di Almirante.
In occasione della commemorazione, infatti, gruppi di estrema destra dell’intero territorio ligure si sono radunati nei giardini di Brignole per una cerimonia sotto la targa del defunto. Contestualmente, per manifestare il proprio dissenso all’iniziativa, le varie frange della sinistra hanno predisposto una contro iniziativa, regolarmente comunicata, nei giardini di via Verdi.
Tuttavia, al termine della commemorazione, mentre gli appartenenti dell’estrema destra si recavano a prendere le auto, alcuni soggetti appartenenti all’area antagonista di Genova hanno provato ad intercettarli in Piazza della Vittoria, creando così momenti di tensione con le forze dell’ordine prontamente intervenute per evitare che le parti venissero a contatto.
Proprio in questa fase di concitazione si sono verificati i due episodi, ricostruiti e accertati dalle immagini della Polizia Scientifica, i quali hanno portato alle denunce.
Il primo episodio riguarda un genovese di 50 anni con felpa e cappello che, mentre gli uomini della Digos e del Reparto Mobile cercavano di favorire il deflusso dei manifestanti evitando i contatti con i contestatori, impugnando una cintura ha sferrato un colpo al lunotto posteriore di un’autovettura di colore grigio infrangendolo, resistendo attivamente anche agli operatori intervenuti per bloccarlo; il secondo danneggiamento si è realizzato sempre in questa fase di massima concitazione e ha riguardato l’auto di un gruppo composto da due ragazzi e una donna della Sezione di Savona di Casa Pound, i quali sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente da un genovese di 55 anni all’uscita del parcheggio dove avevano parcheggiato l’autovettura. L’uomo, infatti, compreso che nell’auto in uscita erano presenti soggetti di opposta fazione politica, ha iniziato ad insultarli pesantemente e ad aggredirli fisicamente con calci al mezzo per poi aprire la portiera per cercare di entrare in contatto con passeggeri.
Nel primo caso la dinamica del fatto e l’identificazione del soggetto è stata possibile grazie all’attento lavoro degli operatori di Polizia che hanno ricostruito le immagini e i filmati della manifestazione. Nel secondo episodio è stata fondamentale la denuncia delle vittime e i filmati salvati sui loro cellulari che hanno permesso agli operatori di identificare in breve tempo l’autore che è stato denunciato per danneggiamento e violenza privata.
Infine, altri due genovesi di 25 e 30 anni, sempre dell’area antagonista, sono stati identificati e denunciati rispettivamente, il primo per getto pericoloso di cose, nel caso di specie di fumogeni, e il secondo per danneggiamento, resistenza a P.U. e porto di armi e strumenti atti ad offendere, perché con una cintura ha danneggiato uno scudo del Reparto Mobile mentre cercava un contatto con gli agenti di Polizia intervenuti sul posto per evitare gli scontri tra le fazioni politiche.
Denunciati anche, sempre dalla Digos, gli autori dei post denigratori nei confronti di Don Giacomo Martino, responsabile dello Ufficio Migrantes della Curia di Genova. Come già riportato dai media locali ieri, sulla pagina Facebook del movimento politico di estrema destra “Azione Frontale” è apparso un post di critica sull’operato del prete ritenuto responsabile di aver accolto le istanze della Prefettura e di aver riaperto, quindi, un centro di prima accoglienza per migranti all’interno di Villa Ines, un immobile nel quartiere Molassana. Tale post ha ricevuto numerosi commenti, alcuni dei quali decisamente denigratori della figura religiosa di Don Giacomo e che hanno evidenziato profili di discriminazione religiosa e razziale nei suoi confronti e del suo operato. Due autori dei commenti sono stati denunciati per diffamazione aggravata dall’utilizzo del mezzo stampa online e dalle finalità di odio razziale e religioso.
(14 maggio 2019)
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