di Giovanna Di Rosa
Abbiamo accolto e pubblicato un comunicato stampa di Generazione P che se la prende con un corso di autodifesa riservato alle donne che la Regione Liguria ha in programma per il prossimo 25 novembre, ritenendo le attiviste e gli attivisti del Collettivo che la misura non sia adatta all’educazione del maschile violento che continua a perpetrare i suoi delitti seguiti da ben poca vis accusatoria da parte del maschio geneticamente uguale.
E’ certamente vero che il problema è rappresentato dalla violenza maschile, non avendo più il maschio tradizionale i mezzi per comprendere e penetrare una società diventata troppo complessa per molte delle inutili teste che popolano il suo ristretto universo di palestre, calcio, spogliatoi e coiti più o meno interrotti e più o meno brevi dei quali gioisce solo lui, ma non ci sembra che l’insegnare alle donne a difendersi sia poi questo problema così insormontabile. Basterebbe fare tutt’e due: insegnare alle donne a difendersi, dato che dalla violenza continua in qualche modo bisogna pur difendersi, e ai maschi che avere un coso tra le gambe che non è mai quello che hai, ma è solo quello che pensi di avere nella tua testa non significa avere potere di vita e di morte su chi decide di amarti e poi scopre che è tempo perso.
L’invito è anche una domanda, o viceversa: invece di contrapporsi e accusare sarebbe davvero il momento – e il caso – di iniziare a proporre iniziative congiunte che mettano insieme un punto di vista e l’altro. Con totale rispetto per le idee di Generazione P, che almeno protestano, e per le iniziative della Regione Liguria che per quanto paiano limitate anche a me, almeno sono qualcosa. E siamo d’accordo che è il momento di andare oltre il qualcosa.
(20 novembre 2023)
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