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HomePalazzo DucaleVinicio Capossela a Palazzo Ducale

Vinicio Capossela a Palazzo Ducale

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Vinicio Capossela, cantautore e scrittore, sarà ospite a Palazzo Ducale di Genova mercoledì 12 novembre. Nella Sala del Maggior Consiglio, a partire dalle ore 21, sarà protagonista dell’appuntamento “La bianchezza della balena. Un resoconto di viaggio nelle storie di marinai, profeti e balene”.

L’incontro – “fatto di letture ad alta voce, storie e qualche canzone”, come scrive Capossela – fa parte della rassegna Nel cuore del mare. Moby Dick, la Balena ed è un evento del public program collaterale alla mostra Moby Dick – La Balena. Storia di un mito dall’antichità all’arte contemporanea, in corso nell’Appartamento e nella Cappella Dogale di Palazzo Ducale.

Da secoli l’uomo è stato affascinato dalla balena e, fin dall’antichità, sono nati miti e leggende, credenze e racconti che ne ha messo in luce la natura simbolica e ambivalente: da una parte un essere mostruoso in grado di inghiottire navi e portare distruzione, dall’altra una creatura benevola, regina dell’oceano.

Sembrerebbe generare essa stessa storie e miti quasi fossero le tonalità dell’arcobaleno che si forma con gli spruzzi in emersione. Tra queste leggende ci sono anche le “Storie di marinai, profeti e balene”, preparate per un incontro pubblico a Palazzo Ducale di Genova, tenutosi il 23 aprile 2008 in occasione della Giornata del Libro, a cui seguì un concerto alla Baia del Silenzio e poi, nel 2011, il doppio album “Marinai, profeti e balene”

“Quelle di cui verrò a parlare a Palazzo Ducale nell’ambito della mostra Moby Dick – La Balena. Storia di un mito dall’antichità all’arte contemporanea – dice Vinicio Capossela – sono balene di carta, balene depositate sulle pagine. Le pagine del poema sacro di Melville, ma anche quelle di Michelet, del recente premio Nobel Krasznahorkai, di Collodi, dell’Ulisse di Dante, prefigurazione del capitano Achab, del Leviatano nel libro di Giobbe, tradotto da Ceronetti, fino alla balena di stoffa di Claudia Losi”.

L’incontro prende le mosse dal titolo di uno dei capitoli più celebri dell’opera di Herman Melville, “La bianchezza della balena”, appunto, in cui Melville scrive: “Era la bianchezza della balena che più di tutto mi sgomentava (…) forse per via della sua indefinitezza che simboleggia i terribili vuoti e le immensità dell’universo”.

Un “capitolo specialissimo – dice Capossela – che, personalmente, ha dato forma a tutti i miei incubi”.

L’appuntamento – a ingresso libero fino ad esaurimento posti – è introdotto da Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e curatrice della mostra insieme a Marina Avia Estrada.

 

 

(10 novembre 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 



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