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Quando Salvini diceva: “Vince Piciocchi con il 55%”….

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Era il 28 aprile quando Salvini lanciava il suo vaticinio dal palco del Teatro della Gioventù di Genova, dove passava per caso, diciamo; lo stesso palco dal quale Toti e Bucci avevano lanciato il loro progetto di plastica, per il rilancio del Piciocchi che si sentiva Sindaco per investitura prima, come facente funzioni, e per diritto divino dopo, cioè per bucciana decisione dall’alto.

“È partita la rimonta. Andate a votare, con un’affluenza così bassa come ci si aspetta ogni voto è decisivo”, non poteva sapere Salvini che l’affluenza sarebbe aumentata di 12 punti nonostante le affermazioni ardite di Mauro Mazza da Lilli Gruber che con sprezzo della verità, e di fronte a Silvia Salis, riusciva a dire che la partecipazione al voto era calata. Poi le solite verità per teste pensanti: “A sinistra hanno dieci volte più soldi di noi” riferiva Repubblica il 28 aprile, “il sostegno dei sindacati e delle stanze che contano [sic], ma dobbiamo impedirgli di tornare a spartirsi poltrone e far lavorare gli amici degli amici invece che chi se lo merita. Andiamo a vincere al primo turno con il 55 per cento dei voti, come Bucci nel 2017 e nel 2022”.

Non è stato un presidente di Regione Liguria della sinistra delirata da Salvini a patteggiare dopo sette mesi di domiciliari per corruzione, ma il punto non è questo. Il punto è la solita esternazione salviniana completamente distaccata dalla realtà, con cifre lanciate a caso ad uso propaganda populista, e l’ennesima dimostrazione che quando Salvini fa il tifo il candidato perde.

Poi aveva promesso, scolpito nel marmo, “Tornerò a Genova, porterò tutti i ministri della Lega e pure gli altri leader del centrodestra nazionale, Giorgia Meloni compresa” – Meloni che ha Genova a stento ha superato il 12% – e dicendo di pensare “che il centrodestra e la Lega si presentino ai genovesi senza bisogno di fare comizi ma con anni di lavoro fatto nei quartieri, nelle periferie, nelle piazze, dal centro storico a Sampierdarena, da Begato a Levante”, un lavoro così ben fatto che hanno perso le elezioni. Sonoramente.

“Vinceremo noi al primo turno” diceva l’uomo che riesce a perdere le elezioni anche all’estero. E infatti ha vinto Salis. La Lega, per la cronaca, ottiene il 6,9% la lista Per Silvia Salis l’8,1. Quando si dice parlare con contezza.

 

 

(29 maggio 2025)

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