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Candia (AVS): “Treni in Liguria più cari dal primo gennaio. Ennesima batosta per chi usa le ferrovie”

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“Dal primo gennaio, ci sarà un aumento del 2,5% del prezzo di biglietti e abbonamenti ferroviari in Liguria. Questa stangata arriva in un momento di gravi disagi per i viaggiatori. I rincari sui treni sono sempre inopportuni, in una terra dagli spostamenti difficili come la Liguria, ma in questo momento la situazione è ancora più tragica. La responsabilità è della giunta Toti, che nel 2018 ha firmato un pessimo contratto di servizio con Trenitalia, con aumenti delle tariffe fino al 2032, senza alcun miglioramento del servizio”.

La denuncia arriva da Selena Candia, capogruppo di AVS in consiglio regionale.

“Questi aumenti si sommano a una situazione già grave sul piano tariffario: nel 2022, i biglietti sui treni regionali liguri erano più cari del 70% rispetto alla media del resto d’Italia. E ricordiamoci che questi rincari servono per pagare l’affitto di 48 nuovi treni, che sono contestati dai comitati dei pendolari perché più piccoli dei precedenti, per problemi di sicurezza nella parte posteriore dei treni Pop che viaggiano accoppiati, per l’impossibilità di viaggiare oltre Imperia e per i continui disservizi alle porte”, ricorda Selena Candia.

“Gli aumenti dovevano essere congelati in attesa di risolvere i gravi disagi che colpiranno la rete ferroviaria ligure”, rincara Jan Casella, consigliere regionale di AVS. E attacca: “Nelle prime due settimane di gennaio, per un totale di otto giorni, la circolazione ferroviaria sarà sospesa tra Genova Sestri Ponente e Cogoleto. Il servizio di trasporto sarà affidato ad autobus sostitutivi, con un aumento dei tempi di percorrenza. È inammissibile che Trenitalia non riesca a garantire sui pullman lo stesso numero di posti disponibili sui treni, consigliando addirittura agli utenti di ripianificare il proprio viaggio”.

Jan Casella punta il dito anche contro il cambio di orario dell’ Intercity 505 Ventimiglia-Roma, che da gennaio sarà anticipato di due ore. “Questo treno garantiva un collegamento utile per lavoratori e studenti che, dalle province di Imperia e Savona, devono raggiungere Genova in mattinata. Cambiarne l’orario in questo modo significa danneggiare gravemente l’utenza, già alle prese con molti disservizi”, spiega Casella.

E conclude: “Servirebbe un libro per elencare i problemi sulla rete ferroviaria ligure. Ci sembra doveroso ricordare una giornata drammatica come quella del 20 dicembre, quando i pendolari hanno impiegato anche sei ore per andare da Imperia a Genova e ritorno, per un’interruzione della linea. Le emergenze possono succedere, ma il taglio al personale delle squadre di soccorso ha allungato a dismisura i tempi per la risoluzione dei problemi”.

 

 

(28 dicembre 2024)

©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 



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