di Daniele Santi
Aldo Spinelli nella sua inarrestabile scalata al porto di Genova avrebbe pagato anche la Lega per ottenere appoggi locali e nazionali. Lo scrive il quotidiano Repubblica che inserisce anche alcuni dei dialoghi intercettati (al link in alto). La questione verrebbe fuori dalle carte dell’inchiesta che ha portato ai domiciliari Giovanni Toti.
Scrive il quotidiano di Maurizio Molinari: “E’ il 27 maggio del 2022 e l’imprenditore portuale Aldo Spinelli al centro dell’inchiesta per corruzione che lo ha portato ai domiciliari con il presidente della Regione Giovanni Toti, incontra in un bar monitorato dalla finanza, il Cafè La Piazza, l’allora presidente del porto Paolo Emilio Signorini, arrestato per corruzione martedì scorso. Discutono di vari argomenti anche quello sull’eventuale pericolosità di farsi vedere assieme a Montecarlo. Spinelli tranquillizza l’amico: “ma non controllano…a Montecarlo stai tranquillo che lì non esce niente guarda…”,”perché tu non risulti”.
Ed è la gip Paola Faggioni a ritenere che il finanziamento “lungi dall’essere un atto di liberalità, appariva chiaramente inteso e concepito dall’imprenditore esclusivamente come “leva” per ottenere dei provvedimenti di favore”. Poco più di un mese prima di questa intercettazione Spinelli era salito sul palco genovese della chiusura della campagna elettorale di Marco Bucci per le elezioni comunali che avrebbe rivinto di lì a poco e aveva abbracciato Matteo Salvini. Poi Repubblica riferisce della battuta di Spinelli: “Per me i partiti sono tutti uguali…. Se me lo chiedono finanzio anche il PD”.
Son tutta una signorilità.
(9 maggio 2024)
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