di Paolo M. Minciotti
“La serata di venerdì si è trasformata in una violenta aggressione per un venticinquenne, malmenato nei vicoli di Genova solo perché gay. È incredibile, nel 2025, trovarsi ancora di fronte a episodi di intolleranza di questo tipo. Eppure sono la nostra realtà”.
Selena Candia, capogruppo regionale di AVS, e Jan Casella, consigliere regionale di AVS, condannano il grave episodio avvenuto nel week-end nel centro storico genovese.
“C’è però poco da stupirsi: la destra che governa fomenta di continuo l’odio contro la comunità Lgbtqia+. Oltre alle discriminazioni sul lavoro e le discriminazioni a scuola, viviamo un periodo di discriminazioni istituzionali, come la guerra legale del Comune di Genova contro i figli delle coppie omogenitoriali. Oppure l’ostilità di Regione Liguria contro l’educazione sessuo-affettiva nelle scuole”, incalzano i consiglieri regionali Candia e Casella.
“È fondamentale per le vittime di aggressioni omofobe riuscire a denunciare, con la sicurezza della tutela da parte dello Stato e senza il timore di trovarsi di fronte a istituzioni ostili e non formate per offrire il supporto necessario. Non bisogna certo far ricadere la responsabilità dell’eventuale mancata denuncia sul singolo”, aggiungono i rappresentanti di AVS nel consiglio regionale ligure.
È ora di avere una legge contro l’omolesbobiatransfobia, per combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’appartenenza di genere
“È ora di avere una legge contro l’omolesbobiatransfobia, per combattere le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’appartenenza di genere. E approvare una Carta contro le molestie nei luoghi di lavoro. Aumentare i fondi per le case arcobaleno e i centri antiviolenza. Riconoscere le famiglie omogenitoriali. Introdurre la carriera alias nelle scuole e nella pubblica amministrazione. Patrocinare e sostenere i Pride in regione. Le istituzioni per prime devono promuovere conoscenza, cultura, inclusione e solidarietà”, sottolinea Selena Candia.
E annuncia: “Domani presenteremo un ordine del giorno in Consiglio Regionale per chiedere a tutte le forze politiche di condannare con forza il gesto e di mettere in atto una serie di azioni per prevenire l’omotransfobia”.
(20 gennaio 2025)
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