di Redazione, #Genova twitter@genovanewsgaia #Viabilità
La Guardia di Finanza sta eseguendo alcune acquisizioni di documenti che riguardano la progettazione e la realizzazione, oltre agli schemi di ispezioni periodiche e manutenzioni, del viadotto Madonna del Monte, sull’A6. Il ponte è parzialmente crollato (la carreggiata Nord-Sud) il 24 novembre a causa di una grossa frana che si era staccata dalla collina e aveva falciato i piloni, facendo crollare circa 30 metri di impalcato.
Le acquisizioni documentali avvengono presso gli uffici di Torino della società Autostrada dei Fiori e nelle sedi di Milano e Savona della Sina (entrambe società del gruppo Gavio). Il provvedimento rientra nell’ambito dell’indagine al momento a carico di ignoti.
Autostrada dei Fiori è concessionaria del tratto autostradale interessato dal crollo mentre Sina si è occupata di eseguire le ispezioni periodiche di tutti i tratti autostradali dati in concessione al Gruppo Gavio.
Nella giornata di mercoledì 11 dicembre, la carte acquisite sono state sottoposte a analisi in base alle indicazioni che saranno fornite dai tre consulenti tecnici d’ufficio nominati dalla Procura. I militari della Gdf mirano a capire se, al di là della frana che ne ha investito i piloni, sul viadotto dell’A6 si siano verificate omissioni nella manutenzione o nei controlli. Parallelamente, le Fiamme Gialle stanno identificando i proprietari dei terreni e il tracciato del metanodotto che passa sotto la collina.
Intanto, la rete di sensori collocata sulla collina per monitorare i 10 mila metri cubi di materiale ancora ‘appeso’, destinato comunque a cadere, segnalano che la massa franosa si sta spostando di 1 mm all’ora. “E’ sostanzialmente ferma – ha detto il geologo e presidente dell’International Consortium on Landslides Nicola Casagli che sta seguendo il monitoraggio – perché non ha piovuto. Vediamo però cosa succederà la prossima settimana visto che sono previsti almeno 4 giorni di pioggia su Savona”.
(12 dicembre 2019)
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