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Antiterrorismo a Genova, arrestato presunto fiaccheggiatore di Hamas nella black-list USA

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“È una bufala che io sia un leader di Hamas. Sono semplicemente un palestinese impegnato da decenni nella lotta per i diritti del suo popolo. Hamas ha avuto più del 70% dei voti a Gaza e in Cisgiordania, quindi è un legittimo rappresentante del popolo palestinese. E io sono simpatizzante di Hamas come lo sono di ogni fazione che lotta per i miei diritti”. Per l’Italia e la politica politicante che siede in parlamento, propaganda in resta, è certamente colpevole. Perché? Perché è nella black list degli USA, dove tra un po’ a forza di caccia alle streghe finirà certamente anche mia madre ché ama i gatti neri.

Ma torniamo seri. Nove arresti a Genova, sette milioni di euro da presunte cellule italiana di Hamas nascoste da tre società di beneficenza per il popolo palestinese che sarebbero state destinati all’organizzazione responsabile della strage in Israele del 7 ottobre di due anni fa. È questa la conclusione degli investigatori della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo che con la Digos di Genova ha arrestato oggi nove persone tra le quali alcuni appartenenti alla sezione estera di Hamas. L’indagine è stata portata a termine con la Guardia di Finanza.

I nomi: si tratterebbe dell’Associazione benefica di solidarietà col popolo palestinese, fondata a Genova nel 1994, l’analoga Organizzazione di volontariato del 2003 e “La Cupola d’Oro, aperta in via Venini a Milano” nello stesso anno, tutte amministrate da Mohammad Hannoun, ritenuto membro del comparto estero di Hamas e al vertice della cellula italiana e oggi nell’occhio del ciclone – ma era già stato destinatario di un foglio di via da Milano il 25 ottobre scorso per alcune opinioni su Hamas non proprio ortodosse, fatterelli.
Serafico il suo avvocato: Hannous è stato sotto inchiesta dal 2003 al 2010 e non è stato trovato nulla. Ma questo non vuol dire che sia innocente, diciamo noi. Non vuol dire che sia colpevole, lo diciamo sempre noi. E se vale per i vari inquisiti dei vari partiti la presunzione d’innocenza fino a sentenza definitiva, non vediamo perché non dovrebbe valere per Hannoun.

I nove arrestati sono accusati di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico sulla base di una collaborazione internazionale delle autorità italiane con le autorità olandesi, che andavano a indagare i contatti tra i rappresentanti delle società di beneficenza e il Movimento della resistenza islamica che per l’Ue è un’organizzazione terroristica.

La Polizia e la Guardia di Finanza hanno così arrestato Mohammed Hannoun, personaggio controverso al centro da mesi del dibattito in Italia (ne aveva parlato, con denunce puntuali, anche il quotidiano Repubblica; Hannoun per tutta risposta aveva sporto querela.

Le accuse ad Hannoun

L’accusa principale è associazione con finalità di terrorismo internazionale, con l’ipotesi di sostegno finanziario ad Hamas. Ma non finiscono qui: Hannoun avrebbe utilizzato organizzazioni benefiche (come l’Abspp) per raccogliere circa 8 milioni di euro ufficialmente destinati ad aiuti umanitari, ma presumibilmente dirottati verso le milizie nella Striscia di Gaza. Ad Hannoun vengono contestati il riciclaggio internazionale e il trasferimento illecito di fondi attraverso circuiti bancari esteri per schermare la destinazione finale del denaro.

 

 

(27 dicembre 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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