di Redazione Cultura
L’antisemitismo ha le sue origini nella contesa tra i monoteismi e si sviluppa nelle società come diffidenza culturale ed economica verso le minoranze ebraiche agganciandosi – soprattutto oggi – al dibattito politico e internazionale.
Di questi temi parlerà martedì 17 settembre Enzo Bianchi che, a partire dalle ore 18, terrà nel Salone del Maggior Consiglio di Palazzo Ducale una lectio dal titolo “L’antisemitismo dalla religione alla politica”.
L’incontro – ad ingresso libero fino ad esaurimento posti – è organizzato in collaborazione con il Centro Studi Antonio Balletto. Prima della conferenza Enzo Bianchi riceverà un riconoscimento da Palazzo Ducale Fondazione per la cultura e Centro Studi Antonio Balletto, con i quali collabora da quindici anni come relatore e studioso. L’antisemitismo si è a lungo identificato con l’antigiudaismo militante delle Chiese cristiane, fino a non molto tempo fa proclamato anche persino nella liturgia cattolica. Quando i cristianesimi lo hanno accantonato, è stato rilanciato dall’islamismo radicale in una chiave in cui il tratto religioso si coniuga strettamente con quello politico. Anche nel mondo laico, all’antisemitismo tradizionale se ne è aggiunto uno nuovo, di matrice soprattutto politica, alimentato dalla critica all’occidente capitalista e dall’avversione per Israele.
D’altra parte, anche l’accusa di antisemitismo, non di rado, si limita a demonizzare le critiche degli avversari di Israele e della sua politica, di fatto politicizzandosi a sua volta. Ma anche se è diventato una variabile del discorso politico l’antisemitismo conserva legami profondi con le sue radici religiose, sia da una parte che dall’altra.
Enzo Bianchi ha fondato negli anni Sessanta la comunità monastica di Bose e, nel 1983, la casa editrice Edizioni Qiqajon. Nel 2000 l’Università degli Studi di Torino gli ha conferito la laurea honoris causa in “Scienze Politiche”. Ha insegnato teologia biblica alla Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele. Ha fatto parte della delegazione nominata e inviata da papa Giovanni Paolo II a Mosca nell’agosto 2004 per offrire in dono al patriarca Aleksij II l’icona della Madre di Dio di Kazan. Ha partecipato come “esperto” nominato da papa Benedetto XVI ai Sinodi dei vescovi sulla Parola di Dio (ottobre 2008) e sulla Nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana (ottobre 2012). Papa Francesco l’ha nominato “uditore” (con possibilità di intervento) al Sinodo dei vescovi sui Giovani, la Fede e il Discernimento Vocazionale (ottobre 2018). Ha ricevuto numerosi premi tra i quali, nel 2009 il “Premio Cesare Pavese” e il “Premio Cesare Angelini” per il libro Il pane di ieri, nel 2013 il “Premio internazionale della pace”.
(13 settembre 2024)
©gaiaitalia.com 2024 – diritti riservati, riproduzione vietata